Il sistema divensivo

La poderosa cinta muraria che fortifica la sommità di Castiglione di Paludi è senza dubbio l'elemento più suggestivo dell'intero sito archeologico. Costituisce uno dei più importanti documenti di architettura militare in Magna Grecia, in cui trovano applicazione precise regole poliorcetiche mutuate dal mondo greco.
Il circuito murario è noto attualmente nei tratti che proteggono il Pianoro Nord, di cui segue i margini adattandosi alla morfologia del terreno. Le mura presentano porte d'accesso, una postierla, torri e rampe di scale per i cammini di ronda. Sono realizzate in massima parte con grossi blocchi squadrati parallelepipedi di arenaria locale poggianti sul banco roccioso naturale. Per le caratteristiche architettoniche e i dati degli scavi, la cinta si data a partire dalla seconda metà del IV sec. a.C.
La grande Porta Est costituiva l'accesso principale al centro abitato; lo collegava alla valle del Coserie e di lì alla costa. Per le sue caratteristiche planimetriche rientra nella tipologia delle porte "a cortile". All'esterno si aprono due varchi che introducono in uno spazio scoperto di forma rettangolare (il cortile) fiancheggiato da alte cortine murarie. L'accesso all'area abitata avveniva attraverso un ulteriore passaggio unico aperto al centro del lato di fondo del cortile. Questa soluzione garantiva il transito di un numero limitato di individui, dunque facilmente controllabile da parte di chi sorvegliava la porta, permettendo di opporre una valida difesa in caso di attacco da parte di eventuali nemici.
La porta è ulteriormente difesa all'esterno da due torri a pianta circolare, che dominano il pianoro adiacente.
Procedendo verso Sud nella cortina, tagliata negli anni '50 dalla stradina comunale d'accesso all'area, si conserva parte di una scaletta addossata al paramento interno che permetteva di raggiungere il cammino di ronda. Poco dopo si apre una postierla, utile per sortite improvvise in caso di attacco alla porta. L'adozione di tali soluzioni difensive garantiva un controllo totale di chiunque entrasse nel circuito urbano e permetteva un'immediata difesa in caso di attacchi nemici.
Procedendo verso Nord poco oltre l'insieme monumentale della Porta Est, dove la cortina piega ad angolo è localizzato il "Saggio Triglifi", in cui è visibile un notevole crollo di blocchi, in parte decorati con triglifi, probabilmente pertinenti in origine ad una struttura monumentale e poi reimpiegati.
La Torre gamma o Nord a pianta circolare protegge lo sperone nord-est delle mura rivolto allo Ionio: essa garantiva il controllo della Valle del Coserie e del relativo tratto di costa. Lungo il tratto più settentrionale della cinta è stata recentemente scoperta una torre di dimensioni inferiori (Torre delta) con scala interna.
Lungo il versante sud-orientale del pianoro Nord si apre una seconda porta d'accesso al centro abitato (Porta Sud-Est). È del tipo a corridoio semplice, dunque di impegno monumentale più modesto rispetto alla complessa Porta Est. La porta permetteva di accedere al centro abitato in direzione della zona dell'edificio assembleare attraverso il fondovalle del torrente Sant'Elia.

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